Guida ai parametri microbiologici

Acque destinate al consumo umano


Batteri Coliformi a 37°C

Limite - acqua potabile

0 unità su 100 ml

D.lgs 31/01

Allegato I - Parte C


I Coliformi sono un gruppo di batteri che include sia specie presenti nelle feci di uomini e animali, sia specie ampiamente diffuse nell'ambiente. La ricerca dei Batteri Coliformi sull'acqua è eseguita con il metodo di coltura. Questi batteri dopo 24 ore, alla temperatura di 37°C sono in grado di fermentare lattosio con produzione di acidi e gas.

La presenza di batteri Coliformi indica un inquinamento che può avere origine da:
- contatto dell'acqua con l'ambiente esterno
- contatto dell'acqua con escrementi di origine umana o animale
- inadeguatezza del trattamento di disinfezione.

In caso di valori fuori parametro è necessario verificare che non siano presenti né Escherichia coli né enterococchi, che indicherebbero chiaramente una contaminazione di origine fecale.

Se la rete di distribuzione comprende la presenza di un'autoclave, quest'ultima potrebbe essere la fonte di inquinamento. In questo caso si consiglia di affidarsi a un tecnico specializzato per eseguire la disinfezione ed eseguire esami di controllo microbiologico approfonditi per verificarne l'efficacia.
Se non vi sono altri parametri fuori norma e la contaminazione non è importante, il problema potrebbe risiedere nella rete domestica per presenza di biofilm su rubinetti e frangigetto. In questo caso è consigliabile un'accurata pulizia e disinfezione.
Subito dopo la disinfezione dovrebbero essere assenti: la loro presenza indica inadeguatezza del trattamento e la possibile formazione o ricrescita di biofilm.

 

Conta delle colonie a 22°C e 37°C

Limite - acqua potabile

senza variazioni anomale

D.lgs 31/01

Allegato I - Parte C


Il conteggio delle colonie batteriche rappresenta un metodo di analisi della qualità microbica generale dell’acqua. Il conteggio delle colonie a 22°C valuta la presenza di microrganismi che naturalmente si sviluppano nell'acqua a temperatura ambiente. Le colonie che crescono a 37° C potrebbero essere di origine umana o animale.

Il Un incremento nel conteggio delle colonie batteriche a 37°C può rappresentare un segnale precoce di inquinamento, in questo caso è consigliabile verificare l'assenza di Escherichia coli e Enterococchi, indici di contaminazione fecale.

Il conteggio delle colonie batteriche a 22°C
è utile per valutare l’efficacia del trattamento dell’acqua. Inoltre si usa per valutare la pulizia e l’integrità del sistema di distribuzione e l’adeguatezza dell’acqua per il suo uso nella produzione di alimenti e bevande (un alto numero di questi batteri può alterare i cibi e le bevande). Se la conta delle colonie a 22°C subisce incrementi consistenti è bene pulire e disinfettare rubinetti e frangigetto. In caso fosse molto alta è consigliabile adottare procedure di disinfezione della rete idrica interna.

Enterococco

Limite - acqua potabile

0 unità su100ml

D.lgs 31/01

Allegato I - Parte A

Gli Enterococchi intestinali sono un sottogruppo di un più ampio gruppo di organismi definiti come Streptococchi fecali. La maggior parte delle specie non si moltiplica negli ambienti acquatici, tuttavia sono resistenti ai metodi di disinfezione e tendono a sopravvivere più a lungo nell'acqua rispetto ad E. coli o ai coliformi termotolleranti.

Nelle acque destinate al consumo umano è prescritta l'assenza obbligatoria degli enteroccocchi, la loro presenza indica una contaminazione di origine fecale. A seguito del loro ritrovamento è necessario intraprendere ulteriori azioni, come effettuare un nuovo campionamento e indagare sulle possibili fonti dell’inquinamento.
Essendo gli Enterococchi resistenti all’essiccamento sono usati per verificare l’idoneità della rete idrica domestica dopo interventi di riparazione o di posizionamento di nuove condutture. Verificare la presenza di Enterococchi è utile per controllare le nuove abitazioni.

Pseudomonas aeruginosa

Limite - acqua potabile

0 unità su 250 ml

D.lgs 31/01

Avvertenze - Parte A

P.aeruginosa è un patogeno opportunista, produce quindi infezioni nosocomiali anche gravi in persone immunocompromesse o immunodepresse.

Nelle persone sane può causare infezioni cutanee, otiti e infezione oculari, queste infezioni sono solitamente correlate a frequentazione di piscine e uso di soluzioni per lenti a contatto. Nella maggior parte dei casi le malattie di cui è responsabile questo batterio non dipende dell'ingestione ma dal contatto con acqua contaminata. Anche le strutture a contatto con l'acqua, come lavandini, scarichi, rubinetti e docce possono essere contaminati. Inoltre l'acqua che contiene questi batteri può contaminare cibi e bevande rendendoli una fonte secondaria di trasmissione.

La presenza di P. aeruginosa è uno dei fattori da prendere in considerazione nella valutazione generale dell'igiene dei sistemi di distribuzione e della qualità dell'acqua imbottigliata: è, infatti, una spia di un serio deterioramento nella qualità batteriologica dell’acqua. Questo batterio in genere si rinviene nei sistemi di distribuzione in cui c'è un basso flusso e un aumento della temperatura dell'acqua. Se presente in serbatoi, nei rompigetto dei rubinetti, nei soffioni delle docce e negli apparecchi ad uso domestico per il trattamento dell'acqua di rete può raggiungere cariche batteriche elevate.

Si consiglia un'attenta igenizzazione dei rubinetti, docce, sistemi e depurazione domestici ed eventualmente dell'autoclave.Pseudomonas Aeruginosa è un membro della famiglia delle Pseudomanadaceae, si tratta di un batterio aerobio Gram-negativo. Il termine aeruginosa deriva dalla piocianina, pigmento fluorescente di colore blu-verde prodotto da molti, ma non tutti i ceppi. Questo batterio si trova nelle feci, nel suolo, nell'acqua e nei reflui. Si moltiplica velocemente in ambienti acquatici e generalmente forma biofilm sulle superfici a contatto con l'acqua.

Escherichia coli

Limite - acqua potabile

0 unità su 100 ml

D.lgs 31/01

Allegato I - Parte A

Gli Escherichia coli sono un sottogruppo dei coliformi fecali o termotolleranti. Escherichia coli è il microrganismo che indica uno specifico inquinamento fecale, in quanto presente in grande quantità nelle feci di uomini e animali a sangue caldo e incapace di moltiplicarsi in ambienti acquatici. Sebbene gli escherichia coli sono normalmente presenti nell'intestino umano, l'assunzione di acqua con alte cariche di questi batteri può causare infezioni gastrointestinali, a causa della presenza di alcuni ceppi patogeni.

La presenza di E. coli indica la sicura presenza di un recente inquinamento fecale. Poiché alcuni ceppi di Escherichia coli possono essere molto virulenti, la legge prevede la non potabilità per le acque con la presenza, anche minima, di questo batterio. Se nel campione di acqua di rete sono stati trovati Escehrichia coli è necessario far eseguire un'accurata disinfezione di rubinetti e frangigetto, dell'autoclave se utlizzata. Se la contaminazione persiste bisogna eseguire delle verifiche per individuare la fonte della contaminazione nella rete interna.

Stafilococchi patogeni (Stafilococco Aureo)

 

Limite - acqua potabile

0 unità su 250 ml

D.lgs 31/01

Avvertenze - Parte A

Staphylococcus aureus è un cocco Gram positivo in grado di produrre molti e diversi fattori di virulenza. E' un microrganismo molto resistente che vive nell'ambiente e frequentemente fa parte della normale microflora umana.

Può causare infezioni della cute e delle mucose. In determinate condizioni, può causare infezioni opportunistiche. I ceppi che producono enterotossina stafilococcica sono causa di tossinfezioni alimentari, dovute a contaminazioni di acqua o cibo, in condizioni che favoriscono la crescita del germe e la produzione di tossina.

Lo Stafilococco aureo è in grado di sopravvivere in condizioni ambientali sfavorevoli, resiste inoltre all'azione del cloro.
Nel controllo delle acque potabili rappresenta un importante indice di contaminazione e una spia dell’efficienza del trattamento dell’acqua. Quando stafilococchi colonizzano la rete di distribuzione, sono in grado di installarsi nei serbatoi, nei rompigetto e nei potabilizzatori domestici, raggiungendo cariche batteriche elevate con possibilità di produzione significativa di enterotossine. Acque destinate al consumo umano contenenti tossine stafilococciche possono successivamente contaminare alimenti e bevande. Si consiglia un'attenta igenizzazione dei rubinetti, docce, sistemi e depurazione domestici ed eventualmente dell'autoclave.

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